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EL CAMIÑO #2: Cattedrale di Santa Croce - Orleans

Orlèans è la nostra seconda tappa del viaggio “El Camiño”(vedi articolo).

Dopo un viaggio estenuante di quasi 1000 Km e diverse peripezie arriviamo in tarda sera da mia cognata.
Il clima è notevolmente cambiato, l’inverno qui è alle porte.
La mattina seguente siamo pronti per aggredire la città.


Fiume Loira - Orlèans


La giornata si alterna tra il Sole e una leggera pioggerellina.
La città è esattamente come l’ho lasciata l’ultima volta (vedi “Un matrimonio On TheRoad”), una tipica città del Nord della Francia.
La giovane pulzella di Orlèans



Casa di Giovanna d'Arco, la pulzella di Orleans (Maison a colombage)

Entriamo dentro la Cattedrale, è enorme, magnifica e quando si entra immediatamente si sente un colpo al cuore. Ti entra dentro.
La Cattedrale dalla parte opposta del fiume


Volte a crociera


Mi piace molto l’architettura gotica francese.
Un’architettura che svetta verso l’alto e la luce che penetra tanto da illuminare quasi ogni sua parte. E’ il simbolo del divino dall’alto dei cieli, che illumina il mondo, le persone, il terreno…è la salvezza.


Vista esterna della Cattedrale

Inizialmente può sembrare un’architettura austera e dispersiva, ma è avvolgente e poetica. Un’architettura che ti porta verso l’alto, un’architettura verticale che ti deve portare verso il Divino in modo dirompente.
L’uso del materiale qui è importante, una pietra chiara, in modo che quando la luce penetra rende tutto più luminoso, anche il mondo terreno perché illuminato da Dio.
Ed è proprio mentre riflettevo sul divino, il cielo si è aperto ed un raggio di Sole penetra tra una delle tante fantastiche vetrate colorate che descrivono la vita della giovane pulzella di Orlèans, Giovanna D’Arco, e proietta in tutto il suo splendore la luce in mille colori.
Facciata principale 

Il divino porta gioia anche negli angoli più bui della vita.


La luce naturale dall'alto


La Cattedrale è a tre navate, la centrale ha il doppio dell’altezza delle laterali, è la più importante delle altre perché va verso l’altare…


Navata Centrale

Le grandi colonne che sorreggono il peso della Cattedrale si trasformano in volte a crociera costolonate.
Questa è una soluzione molto interessante, non solo sembra un unico corpo, ma si evidenziano le intersezioni geometriche delle linee e delle strutture, un’enfatizzazione di questa mantenendo il suo splendore architettonico. Soluzione che rivedremo in molte cattedrali gotiche spagnole in stile francese in diversi punti importanti del Cammino di Santiago.


Le colonne che si trasformano in volte a crociera
La percorro in largo e in lungo, ho la mia reflex al collo, la action cam sulla mano sinistra e il cellulare sulla mano destra, tutto è necessario per la sessione del sito, i video su Youtube e per fare le dirette sui Social Network e foto volanti… riesco a fare molte foto e video, ovviamente percorro diverse volte la Cattedrale, le persone mi guardano un po’ sospettosi come se fossi una maniaca di fotografie…
Percorro l’altare, sempre disposto più in alto rispetto alle persone, altro simbolismo, il clero rappresentava il divino, il ministro di Dio era la persona più vicina a Lui ed era l’unico a poter fare da tramite con Dio.
Intorno all’altare vi sono nove cappelle radiali come se proteggessero l’altare stesso, ognuna illuminata dall’alto.


Cappelle radiali
 
Un forte senso di spiritualità mi pervade sempre ad ogni passo che faccio e mentre sto per uscire alzo gli occhi, un grandissimo organo occupa quasi tutta la facciata interna dell’ingresso della Cattedrale e per incanto inizia a “suonare” in modo dirompente e quasi assordante tanto da esaltare la “grandezza” della Cattedrale.
La sua musica è forte e possente, si sente in tutto il corpo e ti pervade come per magia.
Esco estasiata.


Prendiamo la Lexus per andare al FRAC
 
 
La Cattedrale riflessa sulla Lexus
 

Ma la giornata non è terminata, corriamo verso il FRAC (vedi articolo), ma è chiuso così lo ammiriamo solo esternamente.


FRAC

Torniamo a casa, il giorno successivo ci aspetta un’altra città, Bordeaux con la sua “Cite du Vin” e con Le Corbusier.
 
 
Nota tecnica per i più appassionati:
 

Il luogo di culto più importante della città è la Cattedrale di Santa Croce.
Deve il suo nome al fatto che forse custodisse originariamente un frammento della "Vera Croce" portata dalla Terra Santa da Sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino. 
Le sue origini risalgono al IV secolo.
Nel 987 vide la doppia incoronazione di Ugo Capeto e di suo figlio Roberto il Pio.
Fu distrutta da un incendio nel 989 che colpì anche una parte della città.
La chiesa che si ricostruì in stile romanico, era una delle più grandi dell'epoca in Francia.
Luigi VI fu consacrato in questa cattedrale nel 1108, invece che in quella di Reims come tutti gli altri re
Nel 1278 la chiesa crollò in parte e si costruì un nuovo edificio in stile gotico.
I lavori andarono avanti per 2 secoli.
Fu in questa cattedrale che Giovanna d'Arco assistette alla messa dei vespri il giorno prima dell'attacco agli Inglesi. 
Fu saccheggiata e danneggiata gravemente dagli Ugonotti nel 1568 durante le guerre di religione.
Fu Enrico IV che la fece ricostruire nel 1601, ma i lavori proseguirono sino al 1829.
Fu dunque una delle ultime grandi cattedrali costruite in Francia.
La facciata del '700 dalle forme classiche è molto frastagliata ed è inquadrata da due torri alte 88 m.
La guglia è del 1858 ed è alta 114m.
La parte più antica della cattedrale è quella dell'abside con 9 cappelle radiali del XIII secolo.
La chiesa è composta da cinque navate. 
Nella navata centrale 10 vetrate narrano la vita di Giovanna d'Arco. 
I rivestimenti lignei del coro sono del 1709.
Una Madonna marmorea è opera di M.Bourdin.
Un sole e il motto "Nec Pluribus Impar" ("Sopra a tutto") di Luigi XIV (il re Sole), sono raffigurati in un rosone sopra al portale del transetto sud.


Dimensioni
        La cattedrale misura 140 metri di lunghezza ed è composta da 5 navate.
        Larghezza interna totale della navata: 40 metri.
        Larghezza interna al transetto: 53 metri.
        Larghezza esterna al transetto: 65 metri.
        Larghezza della facciata: 53 metri.
        Altezza sotto la volta: 32 metri.
        Le due torri s'inalzano a 88 metri.
        La freccia centrale sale a 114 metri.
         
Gli organi
Il grande organo proviene dall'abbazia di Saint-Benoît-sur-Loire, scambiato con quello della cattedrale nel 1822. Presto rinnovato, subì interventi nel 1831 e poi ancora nel 1880 da parte di Cavaillé-Coll, che lo trasformò in un organo romantico. Dopo altri interventi minori, lo strumento venne rinnovato per l'ultima volta da Bernard Hurvy a partire dal 2004e rimesso in funzione nel settembre 2007.
Esso comprende quattro tastiere e una pedaliera per un totale di 54 registri e più di 3700 canne.
L'organo del coro è ugualmente un Cavaillé-Coll. Installato provvisoriamente nel 1837, sostituito da un organo definitivo nel 1846, comprende due tastiere e una pedaliera, 16 registri ed è classificato tra i Monumenti storici[5].
 
 
Le campane
 
 
Le cinque campane si trovano nella torre nord. Quattro di esse provengono dalla fonderia di campane Bollée d'Orléans, fuse nel 1898. La Sainte-Jeanne d'Arc, le Bourdon è stata rifusa da Paccard nel 2012, essendosi incrinata quella di Bollée dopo molti decenni a seguito del bombardamento del 1944.
        Sainte-Jeanne d'Arc, peso 6000 kg, suono « Sol2 »;
        Saint-Michel, peso 2300 kg, suono « Do3 »;
        Sainte-Catherine, peso 1600 kg, suono « Ré3 »;
        Sainte-Marguerite, peso 1100 kg, suono « Mi3 »;
        Félix Dupanloup, peso 640 kg, suono « Sol3 ».
 

Strutture

Gli elementi costitutivi dell'architettura sono la campata con volta a crociera costolonata ad arco a sesto acuto. La costruzione di grandi edifici attraverso l'utilizzo di campate con volta a crociera era una tecnica già diffusa nell'architettura romanica. In questo caso però le crociere erano solitamente a tutto sesto, e ciò comportava la limitazione planimetrica di impiegare esclusivamente campate a base quadrata. Inoltre la crociera a tutto sesto comporta una rilevante spinta orizzontale, e conseguentemente la necessità di rinforzare i muri perimetrali per contrastare questo genere di spinte. Con l'uso sistematico dell'arco acuto nella realizzazione delle volte a crociera si risolvono due tipi di problemi: la proiezione orizzontale della volta non è più solo quadrata ma può essere rettangolare, o al limite poligonale (come nel caso del deambulatorio di Saint Denis), e la spinta verticale dell'arco prevale su quella orizzontale, permettendo quindi una struttura più efficiente dal punto di vista statico. In questo modo è possibile realizzare edifici più alti e più ampi, a schema strutturale puntiforme, cioè con il carico verticale concentrato sui pilastri, a loro volta rinforzati all'esterno da archi rampanti e contrafforti, necessari per contrastare la spinta orizzontale (introducendo, con il loro peso concentrato, una componente verticale che "verticalizza" la risultante delle forze, moderando la tendenza al ribaltamento), elementi strutturali che assumeranno anche una connotazione estetica, dando all'esterno dell'edificio l'aspetto complesso di selva di pinnacoli. Fra un pilastro e l'altro è possibile a questo punto aprire grandi finestre, poiché la muratura non è altro che un tamponamento che non assolve a nessuna funzione statica. In questo modo l'edificio può diventare luminosissimo all'interno, e l'arte della vetrata diventerà la forma più importante di espressione pittorica.

Schema strutturale dell'edificio gotico

 
Schema delle cattedrali gotiche
 
Diversamente da quanto avvenne per l'architettura romanica definita policentrica e senza una regione europea che ad essa si possa definire come più rappresentativa, è invece quasi possibile identificare una località e un "padre" dell'architettura gotica. La ricostruzione del coro dell'abbazia di Saint-Denis, vicino a Parigi, iniziata nel 1137 e terminata nell'anno 1144 per opera dell'abate Suger, è infatti generalmente considerata come la data di inizio di questo stile, che da lì a poco si diffonderà prima nelle diocesi dell'Île-de-France e poi nel resto della Francia, in Inghilterra, nell'Impero e nel resto d'Europa, incontrando resistenze significative solo in Italia. Uno stile consapevolmente diverso da quello precedente, caratterizzato dall'uso intensivo di tecniche costruttive già usate (come l'arco a sesto acuto e la volta a crociera), ma in un sistema coerente e logico e con nuovi obiettivi estetici e simbolici.
Gli inizi: Saint Denis e il ruolo della luce
 
La novità più originale dell'architettura gotica è la scomparsa delle spesse masse murarie tipiche del romanico: il peso della struttura non veniva più assorbito dalle pareti, ma veniva distribuito su pilastri all'interno e nel perimetro, coadiuvati da strutture secondarie come archi rampanti e contrafforti. Lo svuotamento della parete dai carichi permise la realizzazione di pareti di luce, coperte da magnifiche vetrate, alle quali corrispondeva fuori un complesso reticolo di elementi portanti.
A partire dai soli pilastri a fascio si dipana un sistema di contrafforti ben più ampio e diversificato di quello romanico: gli archi rampanti, i pinnacoli, i piloni esterni, gli archi di scarico sono tutti elementi strutturali, che contengono e indirizzano al suolo le spinte laterali della copertura, con conseguente alleggerimento delle murature di riempimento, che presentano un numero maggiore di aperture.
 
 
Ma la straordinaria capacità degli architetti gotici non si esaurisce nella nuova struttura statica messa a punto: gli edifici, svuotati dal limite delle pareti in muratura, poterono svilupparsi in uno slancio verticale, arrivando a toccare altezze ai limiti delle possibilità della statica. La cattedrale più alta costruita è quella di Beauvais le cui volte raggiungono un'altezza di ben 48,5 metri (la Cattedrale di Notre-Dame di Parigi ne misura 33). Questa caratteristica non fu una novità assoluta e si sviluppò probabilmente da chiese con verticalità preminente già nell'epoca romanica, in Normandia e in Inghilterra (che all'epoca formavano un'unità politica comune).








 
Testi per “Nota tecnica per i più appassionati” presi da: Treccani
Immagini:  @Treccani

 

Commenti

  1. Che bello, anche io ho fatto un viaggio del genere e dalle tue parole capisco l'emozione che hai provato. Brava!

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  2. Ciaooooo, sono contenta che anche tu abbia avuto la fortuna di aver fatto un viaggio del genere, emozione unica!!! Grazie e seguimi, mi troverai su FB, Instagram, Twitter e Google +

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  3. Mi piace molto l'architettura gotica e tu la descrivi magnificamente... l'idea che tutto si slancia e si rivolge a Dio è una visione unica.
    Continuerò a seguirti.
    M&J

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  4. Buongirono M&J, spero sempre di essere esaustiva e chiara, grazieee
    Continua seguirmi sul blog, anche su fb e Instagram.
    Buona giornata On The Road!!

 

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