Aspettando gli altri articoli del Viaggio "El Camino" di Santiago di Compostela vorrei spezzare con un servizio dedicato a due architetti che si sono amati e hanno vissuto e costruito molte opere fantastiche insieme... lo studio Miralles-Tagliabue.
L'uonio di un architetto italiano (Tagliabue) e uno spagnolo (Miralles) mi hanno portato a Barcellona.
....
Aereo con destinazione Barcellona…
Diversi anni fa, io e le mie amiche/colleghe universitarie/donne della mia vita, partiamo alla scoperta di una città brillante e
spumeggiante con forti tradizioni e con un’architettura totalmente diversa dalla nostra e tutta da scoprire.
Siamo felicissime, siamo delle giovani donne con il nostro futuro in mano e che ci attende, ma per un fine settimana non ci
badiamo e proseguiamo per la nostra avventura spagnola.
Prendiamo la cartina e focalizziamo i punti strategici da scoprire, camminiamo tantissimo, andiamo alla scoperta del coloratissimo
e folle Gaudì,
la Barceloneta, il Montjuic, il pesce di Gehry, siamo avide di conoscere… e tra una tapas, un
churros e lo jamòn con queso passiamo per stradine piccole strette tipiche del quartiere gotico fino a quando si apre la piazza che ospita una delle architetture più rappresentative
del gusto spagnolo e italiano nato dal loro amore di Miralles e Tagliabue, il Mercado di Santa Caterina.
Vista dall'alto della copertura - @detail
Un’opera nata nel 1800 ca ormai in totale degrado è stata recuperata e rinata con tocchi di modernità, nato dall’intento di unire
tramite una “cerniera colorata” due parti del quartiere distaccate tra loro e abbandonate.
Un intervento più forte per dare una continuità e rendere unico il progetto è stato concentrato nella copertura, colorata e
sinuosa, come fosse la pelle di un serpente che rispecchia i colori della frutta e della verdura del Mercado e forse anche un omaggio a Gaudì. Un animale dal sangue freddo che riscalda la sua
pelle sotto il cocente Sole della Spagna rappresentata dalla copertura e al di sotto di essa il fresco del mercato, studiato appositamente con grandi altezze affinchè l’aria potesse circolare e
raffrescare l’ambiente.
La facciata principale è intonacata di bianco tanto da risaltarne i colori stravaganti della copertura, quasi da risaltarsi l’una
con l’altra.
Facciata principale - @BlufftonUniversity
La copertura di legno lamellare sorretta da travi reticolari (non immaginate quanto le adori, trovo le travi reticolari così
affascinanti… roba da nerd) sporge dalla facciata antica e viene sorretta da pilastri in metallo anch’essi sinuosi che svettano dal basso come erba affusolata.
Al di sotto della pelle, costituita da più di 200.000 esagoni in ceramica che sembrano proprio le squame pixelate di un
serpente,
Particolare copertura in ceramica - @Archilovers
Particolare copertura in ceramica - @EMBT
vi sono i moduli (banchi) dedicati alla vendita dei prodotti tipici spagnoli, passiamo attraverso i banchi e veniamo inondate dai
profumi della frutta, della verdura per arrivare al pesce ancora vivo, fotografiamo qualsiasi cosa, siamo divertite, una signora ci regala una pesca per uno e mentre addentiamo questo frutto così
succoso e dolce, i nostri occhi sono rivolti verso l’alto e tutto è in perfetta armonia, il legno lamellare, la struttura portante in metallo, la copertura, i banchi modulari colorati prendono
vita con i colori della frutta e della verdura, gli uffici che “galleggiano” in alto… noi camminiamo un po’ in silenzio, un po’ ridendo e scherzando, ora noi facciamo parte di quel
luogo…
I colori della frutta sono stati riportati nella copertura
Qui i sensi si risvegliano…
Banchi modulari - vista interna del Mercato
Tutto è in ordine, tutto è estremamente spagnolo con un tocco di modernità e allegria che rende unico al mondo questo
mercato.
Si cammina tra la folla, tra le persone e si passa senza accorgersene da una parte all’altra del mercato, tra i ristoranti, i
banchi i resti archeologici del convento si Santa Caterina e ogni volta che esco per vedere cosa ci sia in quell’angolo del quartiere noto che ogni prospetto è estremamente diverso dall’altro,
tanto da sembrare addirittura un edificio differente, ma muta con ciò che lo circonda e quasi plasmandosi con esso pur mantenendo la sua identità si ha una perfetta sintonia con la
città.
Facciata posteriore - @build
L’opera architettonica non solo ha rivitalizzato questo angolo sperduto della città, un edificio fatiscente in un quartiere
impenetrabile, ma ha aggiunto funzionalità nel rispetto della tradizione popolare mediterranea fondata sulle relazioni del vicinato, tanto che hanno realizzato una piazza antistante totalmente
vissuta da chiunque ci passi e utilizzata come punto di ritrovo.
Il Mercato è un’opera che ha cambiato profondamente l’aspetto urbanistico di Barcellona, visibile in ogni sua angolazione anche
dall’alto….
Particolare dei pilastri della facciata principale - @commons
Sarei così curiosa di poter salire in uno di quei balconi che sia affacciano sulla piazza del Mercato…
Usciamo dalla parte opposta del Mercato, l’energia è tale che continuiamo a camminare senza renderci conto di essere uscite e
siamo sempre più pronte a vivere la Barcellona notturna con un Cuba libre e pronte a vivere il nostro Viaggio da “Futuri Architetti On The Road”.
Nota tecnica per i più appassionati:
l progetto di Miralles–Tagliabue vinse nel 1997 il concorso di architettura indetto dalla società per azioni Foment de
Ciutat Vella,per la riqualificazione delvecchio mercato rionale progettato nel 1848 sui resti del quattrocentesco convento di Santa Caterina–distrutto
durante una rivoluzione civile– a sua volta eretto su stratificazioni di epoche precedenti.
Il mercato di Santa Caterina è solo uno dei tanti progetti che, negli ultimi anni, ha contribuito a rivitalizzare Barcellona.
Infatti, la città si è dotata di un ambizioso piano urbanistico strategico che sovrintende piccoli interventi di rigenerazione urbana e
paesaggistica.
Il cantiere del mercato iniziò nell’anno seguente all’aggiudicazione del concorso e durò circa sei
anni, segnati dalla scomparsa prematura (nel 2000) dell’architetto catalano Miralles, socio fondatore dello studio EMBT assieme alla moglie italiana, l’architetta Tagliabue.
LA FILOSOFIA DEL PROGETTO
Con le parole degli stessi progettisti spieghiamo l’ispirazione che ha guidato la stesura del
magistrale progetto: “…il mercato di Santa Caterina originò dal disegno della sovrapposizione delle diverse fasi storiche succedutesi nel luogo, sia quelle cancellate che quelle
esistenti.
Crediamo nell’assoluta necessità di rispettare la memoria storica e sacra (Fatto raro nella metropoli, in quanto le politiche urbanistiche recenti si sono dimostrate particolarmente inclini al processo di “tabula rasa”, o di “improbabili” interpretazioni del passato, n.d.t.).
Crediamo nell’assoluta necessità di rispettare la memoria storica e sacra (Fatto raro nella metropoli, in quanto le politiche urbanistiche recenti si sono dimostrate particolarmente inclini al processo di “tabula rasa”, o di “improbabili” interpretazioni del passato, n.d.t.).
Pianta della copertura - EMBT
n fondo, sapevamo che si trattava di un contesto ancora vivo, come si scoprì poi durante gli scavi
archeologici...Conservammo i muri perimetrali però aprimmo gli archi per consentire il commercio in uno spazio più aperto, come in un mercato o in una
piazza. La nuova copertura oltrepassa i muri e si estende sulla piazza Cambò,…, in direzione del traffico di via Laietana, proiettando il commercio fino ai
luoghi di movimento.
La copertura dello spazio commerciale si sostiene su tre grandi volte, tre navate. Forse in
ricordo della chiesa e del monastero scomparsi, e riapparsi poi durante la demolizione. Oggi, questi frammenti sono parti visibili del progetto. Dalla piazza del mercato si possono vedere
i frammenti archeologici delle differenti chiese di Santa Caterina…”.
Prospettiva del Mercato con ambientazione urbana - EMBT
LA NUOVA STRUTTURA E LA STRAVAGANTE COPERTURA
L’edificio del nuovo mercato conserva solo tre muri perimetrali di quello precedente, mentre il quarto situato a sud è stato
ricostruito totalmente. Il leit motiv del mercato sembra essere il “furori standard”. È evidente che l’irregolarità delle geometrie di molti
elementi architettonici sono frutto di un’attenta progettazione su misura: dai serramenti alle pavimentazioni, dalle travi reticolari alle capriate così come i pilastri.
In altre parole, ogni elemento strutturale è un pezzo unico, concepito come un’opera d’arte
(fatto sempre più raro nell’architettura moderna che sembra essere più incline ai criteri dell’industrializzazione che a quelli dell’originalità).
Progetto del Mercato - EMBT
Grazie al fatto che la nuova struttura è indipendente dal punto di vista statico, in quanto poggia su sette pilastri, lo spazio
commerciale può essere flessibile in previsione di future variazioni del layout.
La nuova copertura protegge e congloba, in un unicum, i vari elementi del mercato. La sua struttura è assimilabile
ad un sistema biordito composto da: travi di ordine superiore in acciaio –di sezione e asse variabile– e travi di ordine inferiore in cemento,
poggianti su pilastri fatti di cemento e fasci di tubi d’acciaio. Sopra a tale struttura biordita si innestano le volte irregolari in legno lamellare –alcune biarticolate altre triarticolate– e
il tavolato in legno rivestito in ceramica multicolore.
Pianta del Mercato - EMBT
L’originalità della copertura risiede nel suo disegno originale, in somma, un vero rompicapo di
elementi strutturali.Complicano il tutto –sbucando al di sopra della copertura– tre archi in acciaio reticolare ,di 42 metri di luce, necessari a sostenere le travi in acciaio che si trovano al
di sotto del tetto. La trave maggiore misura circa 70 metri mentre la minore ne misura circa 40; quelle dell’orditura inferiore hanno invece longitudini comprese tra 56 e 90 metri, le cui sezioni
sono composte da tre profili metallici (CHS da 219 mm di diametro e 25 di spessore).
La nuova copertura unifica i diversi elementi che compongono il mercato e lo caratterizza in modo inequivocabile sia debordando
dalla sagoma dell’edificio precedente –come se dovesse essere scorta da via Laietana, proprio nel punto in cui questa è intercettata da Avenida Cambò– e sia per l’originale
rivestimento ceramico. Gli stessi architetti hanno spiegato com’è nato quell’effetto “pixelato” del tetto: è la gigantografia di una foto tratta da un banco di
frutta e verdura mediterranea, stampata come un puzzle sulla bellezza di 325.000 piastrelle esagonali di 67 colori. L’omaggio alle opere di Gaudì, uno degli
architetti più rappresentativi del modernismo catalano, è evidente.
Pianta ritrovamenti - EMBT
I calcoli strutturali della copertura sono stati curati dallo studio Brufau–Velasco mentre la realizzazione dell’opera si deve
alle imprese di costruzioni COMSA e Caldererìa Delgado.
IL MERCATO E LE SUE MOLTEPLICI FUNZIONALITÀ
Solamente visitando il mercato di Santa Caterina possiamo farci un’idea verosimile delle sue svariate funzionalità, ad esempio
osservando come viene vissuto. Appare come uno spazio ideale per la vita sociale. Confortevoli aree di sosta, per chiaccherate tra vicini di quartiere, non
mancano tra i botteghini appositamente smussati (richiamo al tracciato urbanistico dell’ensanche), nei bar o ancora nel ristorante tematico “street
food” il quale è dotato di una sala “biblioteca” al piano superiore.
In un’apposita area museale –ricavata nella zona sud del mercato visibile da piazza Joan Capri– è offerta gratuitamente la possibilità di contemplare i resti del passato, sapientemente “tenuti in vita”.
In altre parole, il complesso architettonico di Miralles–Tagliabue assolve a due aspetti della progettazione sostenibile: in prima
battuta ambientale, salvaguardando buona parte del mercato precedente e dei ritrovamenti archeologici, e in seconda battuta sociale, rivitalizzando non solo un edificio fatiscente in un quartiere impenetrabile, ma anche aggiungendo nuove funzionalità nel rispetto
della tradizione popolare mediterranea, fondata essenzialmente sul tessere relazioni di vicinato. Quest’ultimo aspetto si traduce anche nella scelta progettuale di ridurre la superficie
destinata alla funzione di mercato, rispetto a quella occupata in precedenza, per creare una piazza dove accesso e contemplazione risultano agevolati. Il mercato è anche concepito
come luogo di passaggio e ciò spiega le sue numerose porte.
Particolari costruttivi - EMBT
In ultima analisi, l’intervento di rigenerazione consta dei seguenti progetti: nei due livelli interrati si
trovano un parcheggio di 4800 mq e una centrale di raccolta pneumatica di rifiuti urbani differenziati; nel
piano terra si trova un’area museale per la sistemazione dei ritrovamenti archeologici, una zona commerciale di 1600
mq, dei quali il 40% è destinato ai magazzini, il 30% a ristorante, mentre il restante 30% si divide tra disimpegni, un supermercato, un mercatino di oggetti usati e altri spazi per
attività di solidarietà destinate agli abitanti del quartiere.
Nel piano superiore si trovano gli uffici direzionali e anche uno spazio polifunzionale per eventi culturali. Completa l’intervento a sud ovest del mercato una zona residenziale di 4000 mq è dedicata agli anziani non del tutto autosufficienti che abitavano nel quartiere.
Nel piano superiore si trovano gli uffici direzionali e anche uno spazio polifunzionale per eventi culturali. Completa l’intervento a sud ovest del mercato una zona residenziale di 4000 mq è dedicata agli anziani non del tutto autosufficienti che abitavano nel quartiere.
Video - EMBT
Testi per “Nota tecnica per i più appassionati” presi da: https://www.architetturaecosostenibile.it,
Immagini: @
Foto: Scattate da me, @
Stupendooo ci sono stata anche io.
RispondiEliminaSaluti da Maria.
Ciao Maria, hai ragione è molto bello e dinamico il Mercato, una bella "cucitura" per la città. Continua seguirmi su questo blog , anche su FB e Instagram. una buona giornata On The Road!!!
EliminaCiao Architetto e ciao Maria, anche io sono stata a Barcellona, ma il mercato non lo conoscevo proprio.... nooooo che peccato...se avessi conosciuto prima il tuo blog avrei passato sicuramente il pranzo tra i sapori e colori del Mercato.
RispondiEliminaRosaria
Ciao Rosaria, che peccato, ma non preoccuparti sarà un'occasione per andare un'altra volta a Barcellona (non ci si stanca mai di questa città!!). Continua seguirmi su questo blog , anche su FB e Instagram. Una buona giornata On The Road!!!
EliminaAdoro questo progetto e il tuo articolo mi fa venire voglia di tornare a Barcellona! Complimenti per la approfondita descrizione!
EliminaCiao Vanessa, ci torneremo insieme... in fondo questo articolo è dedicato a noi ed è nato grazie a ciò che siamo.
EliminaContinua seguirmi sul blog, anche su fb e Instagram.
Buona giornata On The Road!!
Questi architetti sono geniali, solo l'unione della Spagna e Italia poteva nascere tale meraviglia... W Barcellona!!!
RispondiEliminaEnrico
Ciao Enrico, confermo che insieme erano uno spettacolo, peccato la morte prematuro dell'arch Miralles.
EliminaContinua seguirmi sul blog, anche su fb e Instagram.
Buona giornata On The Road!!
Tanto colore in una città altrettanto colorata, allegria e w la vita!!!
RispondiEliminaAdoro questo mercato porta allegria con tanti colori.
EliminaContinua a seguirmi su questo blog, anche su FB e Instagram. Buona giornata On The Road!!!
W l'architettura facile!!!
RispondiEliminaSiiii.. oleeee
EliminaContinua a seguirmi su questo blog, anche su FB e Instagram. Buona giornata On The Road!!!
Poverino Miralles, morto troppo prematuramente
RispondiEliminaHai ragione, è stata una gran perdita per tutti noi.
EliminaContinua a seguirmi su questo blog, anche su FB e Instagram. Buona giornata On The Road!!!
Ho mangiato proprio in questo mercato, bello
RispondiEliminaAnche io, confermo...
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