L’altro giorno stavo
giocherellando su internet… social network, e-mail, YouTube … quando trovo un articolo in spagnolo condiviso da una mia amica “Una Torre di Bambù che produce acqua potabile dall’aria in Africa”…
sono interessata e inizio a leggere l’articolo, scopro con mia grande sorpresa e gioia che il progetto è stato realizzato da una Architetto italiano.
Uno dei primi prototipi del Warka Water - @ Architecture and Vision |
Arturo Vittori dello studio
Architecture and Vision, ideatore della torre, durante un viaggio in Etiopia ha visto con i suoi occhi le molteplici difficoltà che le donne ogni giorno dovevano affrontare e i km da percorrere
per trovare pochi litri di acqua per le loro famiglie e spesso neanche potabile o contaminata.
Ipotesi - @ Architecture and Vision |
Ha deciso così di voler
aiutare queste persone a risolvere, per quanto possibile, il “problema acqua”.
Ha cercato di trovare una
soluzione economica, facile da costruire, riproducibile con materiali del luogo ed ecosostenibili.
Studio del Warka Water - @ Architecture and Vision |
Posso solo immaginare la
devozione, il tempo e le problematiche riscontrate su ogni aspetto… i materiali, la semplicità per la costruzione, la forma geometrica perfetta per poter raccogliere e “catturare” più acqua
possibile dall’aria… e soprattutto l’aspetto economico dato che è un progetto nato per aiutare le persone e non per business.
Materiali naturali - @ Architecture and Vision |
La torre è alta 10 metri con
un diametro di 3, la struttura è costituita totalmente di steli in bambù all’esterno e nel suo interno è alloggiata una rete in polietilene tessile in grado di raccogliere l'acqua potabile
dell'aria tramite condensazione.
La struttura pesa solo 60 kg, è composta da 5 moduli che possono essere installati dal basso verso l'alto da 4 persone senza la necessità di ponteggi per un tempo relativamente breve, massimo10 gg, data la sua leggerezza il sistema deve essere fissato al terreno.
La rete del Warka Water ("sistema di raccolta acqua")- @ Architecture and Vision |
La struttura pesa solo 60 kg, è composta da 5 moduli che possono essere installati dal basso verso l'alto da 4 persone senza la necessità di ponteggi per un tempo relativamente breve, massimo10 gg, data la sua leggerezza il sistema deve essere fissato al terreno.
Schema "5 Moduli strutturali" del Warka Water - @ Architecture and Vision |
“Warka Water” può
raccogliere dai 50 ai 100 litri di acqua potabile al giorno, raccolta da un grande “vaso” posto al di sotto della rete.
All’esterno, una custodia consente all’aria di passare, mentre all’interno una rete di nylon raccoglie le gocce di rugiada in superficie.
Contenitore per la raccolta dell'acqua - @ Architecture and Vision |
All’esterno, una custodia consente all’aria di passare, mentre all’interno una rete di nylon raccoglie le gocce di rugiada in superficie.
Schema Warka Water - @ Architecture and Vision |
La differenza di temperatura fra giorno e notte crea la condensa che scivola in un contenitore e l’acqua arriva a un rubinetto attraverso un tubo. Il costo di ciascun Warka Water è limitato, 360 euro e considerando che può funzionare anche nel deserto… penso che questo progetto potrebbe essere un’ottima soluzione per questa piaga che affligge l’Africa e non solo questo continente. Secondo il giovane architetto Arturo Vittori: "Trasformare l’aria in acqua è un processo che non ha nulla di speciale.
Schema "Evoluzione acqua" - @ Architecture and Vision |
Il “Warka Water” si pone
come soluzione alternativa per risolvere almeno in parte questa situazione. Ne è stato costruito uno in Etiopia nel maggio del 2015 e stanno valutando nell’arco di un anno se i calcoli secondo
cui a quelle condizioni climatiche, si possono ottenere fino a 90 litri d’acqua al giorno e in quale stagione. Il costo di ciascun albero è limitato e il Warka Water è replicabile senza troppe
difficoltà.
La speranza è quella di
poter iniziare a diffondere le Warka Water nei territori rurali etiopi e dove si ha bisogno di acqua.
Il nome «warka» è quello del
ficus ad ombrello, che nella tradizione è simbolo di fecondità e generosità, una pianta gigantesca all’ombra della quale, in Etiopia, si tengono pubbliche assemblee e lezioni
scolastiche.
Allo stesso tempo Warka, nella cultura pastorale etiope, designa il luogo di aggregazione e istruzione della comunità. Purtroppo a causa del progressivo disboscamento di queste aree la scomparsa di questi alberi e dell'identità culturale ad essi legata sembra inevitabile. Da un punto di vista ecologico, il sistema trae ispirazione dal piccolo coleottero Namib, copiando le sue strategie di adattamento al clima. Il piccolo insetto raccoglie l'acqua del deserto facendo condensare l'umidità sul suo addome, dove si trasforma in piccole gocce, che scivolando sul dorso idrorepellente, raggiungono la bocca.
Il Warka - @ zona geografia |
Allo stesso tempo Warka, nella cultura pastorale etiope, designa il luogo di aggregazione e istruzione della comunità. Purtroppo a causa del progressivo disboscamento di queste aree la scomparsa di questi alberi e dell'identità culturale ad essi legata sembra inevitabile. Da un punto di vista ecologico, il sistema trae ispirazione dal piccolo coleottero Namib, copiando le sue strategie di adattamento al clima. Il piccolo insetto raccoglie l'acqua del deserto facendo condensare l'umidità sul suo addome, dove si trasforma in piccole gocce, che scivolando sul dorso idrorepellente, raggiungono la bocca.
Coleottero Namib - @ Architecture and Vision |
Da un punto di vista
estetico gli architetti si sono ispirati all'artigianato tradizionale etiope ed alle nasse tradizionali utilizzate nel Mediterraneo.
Il prototipo, presentato
alla Biennale di architettura di Venezia nel 2012, come già detto precedentemente è stato realizzato a maggio del 2015 in un villaggio sopra il lago di Arba Minch (Etiopia). Per la tribù,
all’inizio, era solo un magico totem. Oggi, dopo otto mesi, l’esperimento è un successo: la strana torre, è gestita dagli abitanti della zona.
Biennale di Venezia - @ Architecture and Vision |
Il warka water sta
migliorando la vita delle popolazioni locali senza stravolgere l’ambiente o la complessa cultura africana, ma la storia per le popolazioni africane potrebbe finalmente cambiare… in
meglio.
Piccoli passi ... - @ Architecture and Vision |
Vorrei poter essere presente e toccare con mano questa Torre, ogni singolo materiale e vedere come e quanto gli abitanti del posto lo considerano fondamentale per se stessi o anche per l’irrigazione o per gli animali… come è diventato o diventerà parte integrante della loro cultura o del modo di vivere, come e quanto è cambiato il modo di vivere o si è semplificato.
@ Architecture and Vision |
Questo è un grosso contributo che un mio collega è riuscito a dare alle persone… è un ottimo esempio come l’architettura ben pensata possa migliorare la qualità di vita.
Il Warka Water in Etiopia - @ Architecture and Vision |
E’ sempre molto interessante
e bello vedere persone come l’Arch. Arturo Vittori mettono in atto il loro ingegno per gli altri.
Il Warka Water in Etiopia - @ Architecture and Vision |
I miei più sinceri
complimenti!
Testi presi
da: Ecoliving, Mediaset, Corriere,
me.
Immagini:
@ Architecture and Vision
Foto:
@ Architecture and Vision
Commenti
Commenti: 1
Come sempre l'articolo è ben fatto. Grazie per portarci a conoscenza di questa fantastica struttura architettonica. Qui è perfetto dire: "utilitas, firmitas, venustas".
RispondiEliminaAntonio65
Ciao Antonio65,
Eliminabenvenuto!!
Hai perfettamente ragione qui il concetto di Vitruvio è stato applicato alla perfezione...
Che bello!!!!!
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