ORLEANS, IL FRAC E UN MATRIMONIO ON THE ROAD
… dopo un treno, un aereo, una navetta e un’altra volta un treno ci incontriamo a Parigi con tutta
la famiglia di mio marito (sono tantissimi anche se i più stretti…) provenienti da Roma, Napoli e Reggio Calabria. Saluti, abbracci e baci all’italiana con tanta confusione e
risate.
Si sente l’arte che fluttua in questo contesto impetuoso creata da un’architettura
dinamica.
Prendiamo le macchine noleggiate e si parte, destinazione Orleans!
Stremati arriviamo in albergo, il tempo di riposare e pronti per conoscere la nuova famiglia
francese. Presentazioni e di nuovo tanti abbracci…
Sembriamo di far parte di un film con i classici stereotipi di due famiglie appartenenti a due
culture diverse… la discrezione francese e l’ilarità italiana.
Fantastico!
Serata finita, ancora abbracci e baci e via verso l’hotel…
Riesco finalmente a prendere possesso della piantina della città, la studio e sveglia per le
7:00 del mattino.
Orleans non ti temo.
La mattina seguente io e mio marito siamo pronti per scoprirla. La città è allegra, fresca,
ordinata e le persone accoglienti. Siamo euforici, ma non capiamo se è dovuto dall’euforia del matrimonio o dall’aria francese… forse entrambi…
Passeggiamo e subito iniziamo a confrontare le architetture tedesche, francesi e italiane,
ognuno con il suo fascino.
Visitiamo la Chiesa di Saint Paterne, la Mediateca, ma io attendevo solo una cosa.. il FRAC
(Le Fonds Regional d’Art Contemporain) !!
Strani volumi s’intravedono da lontano che esplodono verso l’alto, sembrano diverse creature
extraterrestri nervose e desiderose di fuggire verso il loro mondo, ma legate da un fulcro centrale (hall), un’unica forza che le costringe ad essere unite, unite per un’unica
ragione, l’Arte.
Facciata principale |
Ci avviciniamo e questa piccola struttura sembra nascere dalla terra stessa.
Un’unica pelle tra la terra e l’edificio sembra voler confondersi con il colore della
pavimentazione, ma il materiale di cui è fatta la tradisce.
Struttura e pavimentazione |
La pietra della pavimentazione e l’alluminio della struttura fa percepire la natura dell’una e
la natura dell’altra.
Il centro d’arte è piccolo, ma è prorompente.
La luce che entra dall’alto come se fosse energia catturata dal volume stesso e il flusso
artistico perpetuo che attraversa le maglie metalliche della struttura creano un uragano di informazioni nel suo interno.
Punto d'entrata della Luce |
© Nicolas Borel |
Un progetto pieno di vita e stimoli, tutto questo creato per il pubblico, tutto questo creato
per l’arte.
Ma il tempo è tiranno e .. via verso l’hotel per prepararci al matrimonio
francese.
Siamo tutti agitati e al contempo euforici.
La sposa è meravigliosa nella sua semplicità e rispecchia l’intero matrimonio.
Finita la cerimonia, con mia grande sorpresa e gioia, inizia un matrimonio al di sopra delle
righe… un Matrimonio On The Road.
Che cognata!!
Si inizia a camminare e gli sposi ci fanno conoscere con grande orgoglio Orleans… la
Cattedrale (magnifica e imponente nella sua maestosità), la casa di Giovanna d’Arco (maison a colombage) e via via ci avvicinavamo al fiume che ci accoglie con la festa della
Loira…
Tutti fermano la sposa, la salutano, la baciano, le fanno i migliori auguri… ed io assaporo
gli sposi, il loro amore e la loro felicità, mi guardo intorno e scopro che le mie “Fachwerkhaus” mi seguono, ma sono più slanciate, più colorate.
Maison a colombage |
La festa continua in questa città strabiliante, multietnica e spumeggiante!!
Un Orleans notturna unica!!
Nota tecnica per i più appassionati:
Il FRAC (Le Fonds Regional d’Art Contemporain) è un centro di esposizione d’arte
contemporanea, è stato progettato da Jakob + Macfarlane Architects nel 2013 per un’area di 3400 mq.
I materiali usati sono lastre di alluminio per la pelle esterna con dei moduli l’uno diverso
dall’altro e dei tubolari di metallo come struttura autoreggente. Alcuni di questi moduli sono forati per la proiezione di luci colorate durante la notte.
© Nicolas Borel |
© Jakob + Macfarlane Architects |
L'idea architettonica è stata quella di prendere l'intero sito e identificare due griglie
predominanti provenienti dal contesto storico del luogo. L'incontro e la convergenza di queste due forme geometriche si materializza in una deformazione, una zona di
turbolenza, la futura presenza del Centro FRAC.
Il cortile interno è trattato come uno spazio pubblico, che collega tutti gli edifici e la
realizzazione stessa del FRAC.
L’ intenzione è stata quella di creare non solo un paesaggio, ma una superficie
topografica. Questa superficie segue le interferenze delle due griglie di costruzione e ospita i pendii naturali del sito verso gli spazi espositivi.
I volumi creati dall’unione di queste geometrie vengono estrusi in verticale e si estende
sopra l’area di studio e verso la city. La struttura è organizzata in tre parti e concepita per essere semplice e ad avere una forma sfaccettata, un linguaggio che deriva dalla
fusione delle griglie del sito .
Model - © Jakob + Macfarlane Architects |
Queste espulsioni "turbolente" hanno un loro linguaggio e ognuno contiene un elemento del
programma: la prima e più alta è la galleria espositiva temporanea con i suoi spazi scenografici, la più piccola una galleria audiovisivi, la terza è la hall di benvenuto, lo
spazio di vendita, e uno spazio sociale conviviale che si estende fuori nel cortile. Questo spazio centrale è un incrocio, un luogo di incontro e di scambio, materiale
e immateriale. Questo spazio ambulatoriale porta il pubblico a spazi espositivi temporanei e permanenti e aree di ricerca.
La pelle esterna ed interna dell'intervento sono metallici e sottili maglie tessili che
trasmettono un flusso perpetuo che modificano le informazioni. L'idea è stata quella di creare un edificio che descrive continuamente il processo di creazione, scomparendo dietro
le linee che sono state elaborate per riapparire in termini di volume, un'immagine tridimensionale, la materializzazione di architettura. Volume e luce si fondono insieme per
creare l'immagine di una forma dinamica di architettura dell'informazione.
Queste superfici digitali sono indirizzati alla città e, come tale, la superficie
dell'edificio trascrive informazioni in immagini di luce attraverso un intervento di ombre elettroniche. Queste informazioni possono essere il tempo, le connessioni al
proprio sito internet o qualsiasi flusso catturabile delle informazioni in tempo reale.
I moduli sono usati come delle “lavagne” digitali sulle quali si proiettano delle immagini
dedicate al pubblico.
© Nicolas Borel |
La luce dell'edificio è allo stesso tempo un intervento architettonico e artistico, un segnale
urbano, una segnaletica delle attività degli edifici. Questa idea è perseguita anche negli interni sotto forma di un sistema dinamico di
segnaletica. L'obiettivo è quello di dare al FRAC uno strumento per il pubblico.
Con la sua nuova facciata, ottenuta attraverso la demolizione del fabbricato esistente sul
Boulevard Rocheplatte, il Centro FRAC è collegato alla passeggiata urbana di Orléans, il cortile interno diventa così una piazza pubblica. Il nuovo intervento
architettonico è il nuovo punto di gravità, una nuova struttura, una nuova geometria, creando un'architettura accogliente per il visitatore. Il progetto si spiega attraverso la
sua natura estroversa.
Il linguaggio di queste turbolenze è nata nell’area stessa, si è "auto-creato" dovute dalle
condizioni del luogo, descrivendo così tutte le forze agenti.
Un progetto pieno di vita: comunicare, rivelare, provocare, stimolare e
informare.
Località: 75 Rue du Colombier, 45000 Orleans, Francia
Testi per “Nota tecnica per i più appassionati” presi da: Archdaily
Immagini: © Jakob + Macfarlane Architects,
Foto: Scattate da
me, © Jakob + Macfarlane Architects, © Nicolas Borel
Bellissimo il Frac attendo un' altro tuo articolo con impazienza.
RISPONDIELIMINAComplimenti per il tuo blog.
Spero di vederlo la prossima volta, è molto inetressante e c'è ne sono altri in giro per la Francia. Grazie per i tuoi articoli, mi fai apprezzare sempre di più l'archietettura in modo così frizzante... Grazie!!!!!
RISPONDIELIMINAMarisa83
Ciao Marisa, spero di vedere anche gli altri un giorno e raccontare sempre così ciò che amo al mondo...
ELIMINALeggere i tuoi articoli è sempre un piacere.
ELIMINAMarisa83
Bello!
RISPONDIELIMINAFinalmente l'architettura raccontata per essere appezzata da tutti e non solo da noi architetti.
RISPONDIELIMINAFrancesca
Quanto mi piace la Francia, bel post.
RISPONDIELIMINADevo dire che questo blog è ben fatto ma l'architettura è un pò noiosa secondo il mio punto di vista. Anche se come la racconti tu fai venir voglia di vederla con occhi diversi. Scrivessero tutti come te... Forse le cose sarebbero apprezzate da tutti. Anche dai più profani.
RISPONDIELIMINAMariano.
Ciao Mariano, il mio intento è proprio quello di far vedere (tramite i miei occhi) l'Architettura per quello che è: uno spazio vivibile, bello e frizzante... purtroppo viene sempre "raccontata" con grandi paroloni noiosi e poco comprensibili, senza far capire che lo spazio deve essere capito da tutti, perché è di tutti!
ELIMINATu la racconti benissimo l' Architettura. Complimenti e buona giornata.
ELIMINAMariano.
Leggerti è un po' come girare con te...come fosse uno dei viaggi tra compagne dell'Università!
RISPONDIELIMINAMi fa piacere darti queste sensazioni Arianna... devo dirti che i migliori viaggi sono stati proprio con le mie compagne universitarie.. unici!!!