La prima volta che siamo venuti in Germania fu quando mio fratello voleva farci conoscere la
famiglia di mia cognata (in quel periodo erano semplici fidanzatini) ed eravamo un po’ tutti agitati per questa nuova e ignara futura unione. Appena arrivati nella cittadina di
origine di mia cognata in Bavaria, feci subito una riflessione “Ecco siamo arrivati nel paese di Heidi…e le caprette dove sono?”, oggi mi dico che fu abbastanza superficiale,
ma la sensazione fu proprio quella.
Casette con tetti a punta, tanto verde e tanta calma…
Avvicinandosi alla cittadina dall’aeroporto di Francoforte sul Meno, le casette a punta hanno
iniziato a prendere delle forme particolari con le loro strane strutture di legno a vista su le quattro facciate della casa, tralicci di legno che invadevano i
prospetti (facciata)…mi sono così domandata “ma che cosa sono? ma perché utilizzare tanto legno e in questo modo? Sembra che hanno giocato a “Shangai” con il legno.
Lorsch - Hessen |
Heppenheim - Hessen |
Heppenheim - Hessen |
Il tempo passa e non ci penso più finchè dopo anni non ci trasferiamo in Germania… con il tempo mi appassiono a queste case, sono tutte magicamente diverse le une dalle altre seppur al primo impatto possano sembrare uguali.
Voglio fare una ricerca e scopro che risalgono ai tempi della preistoria ed ora non ce ne
rimane traccia se non la loro evoluzione. Noto che alcune sono piccole anche di un solo piano e altre ne hanno addirittura cinque compreso il sottotetto… qui si nota
l’evoluzione!!!
Hanno tutte una particolarità: la base è in pietra o in muratura, gli altri piani hanno la
struttura a traliccio in legno.
Schwanheim - Hessen |
Basamento in pietra |
Che vuol dire? L’architettura trova le soluzioni in base al clima.
In un paese come la Germania dove il clima è rigido, piove per mesi interi e nevica è da
prendere in considerazione questo aspetto.. Un tetto piano non andrebbe bene, il peso della neve con il tempo farebbe cedere la struttura, oppure l’utilizzo di un materiale
preferibilmente ad un altro come la pietra alla base della costruzione per evitare che la pioggia o la neve possa marcire il legno nel caso si utilizzasse questo
materiale. Si usa un tipo di legno per non farlo attaccare dagli insetti e che sia resistente alle intemperie oltre al fatto che si usa un determinato tipo di materiale anche in
base alle risorse del luogo. Oppure l’interpiano (l’altezza tra il pavimento e il soffitto) deve essere basso per far si che la casa si riscaldi prima…
Un’altra cosa interessante delle “Fachwerkhaus” sono gli “spazi” riempiti tra un traliccio e
l’altro.. ma cosa usano? Che materiale può essere tanto malleabile per seguire quelle forme così strane che il legno ha assunto, che sia così resistente alle intemperie e che
faccia da isolante al tempo stesso?
Materiali semplicissimi: il Limo (inerte) e la paglia (ottimo isolante) entrambi naturali.
Ex-fabbrica di tabacco - Schwanheim - Hessen |
Insomma queste casette sono una scoperta continua, le vedo, le guardo, le studio, noto
l’evoluzione di una casa rispetto ad un’altra guardando dei piccoli intarsi nel legno, posizione del legno che diventa un simbolo (i rombi significano la quantità di figli in
quella casa), decorazioni che sembrano parte integrante della struttura portante e la struttura portante che diventa parte integrante delle decorazioni… tutto è un insieme, tutto
è architettura.
..E poi con il nuovo trasloco in Assia (Hessen) per
motivi lavorativi ci ritroviamo a vivere dentro una splendida ed enorme “Fachwerkhaus” del 1700, poteva capitare una cosa migliore ad un Architetto On The Road ?
Interno della nostra casetta!!! |
Nota tecnica per i più appassionati:
La casa a graticcio o a traliccio si basa su un metodo di creazione di edifici con
intelaiature in legno collegate tra di loro in diverse posizioni. In tali edifici la struttura portante è costituita da una serie di travi in legno disposte orizzontalmente,
verticalmente e obliquamente. Le travi rimangono a vista nella facciata dell'edificio quando la costruzione è stata completata, conferendo un particolare e caratteristico stile
agli edifici di questo genere. Gli spazi fra le travi sono generalmente riempiti da particolari composti di legno e limo, da pietre o da laterizi, dunque da elementi non portanti.
Pur essendo attestabile nelle più svariate epoche e in diversi continenti, si tratta un modello considerato tipico soprattutto dell'Europa centrale, dove venne edificato dal
Medioevo all'Ottocento (in tedesco Fachwerkhaus). Il principio fu applicato anche alle costruzioni di chiese in genere minori.
Descrizione
Le travi orizzontali e verticali sono integrate da quelle oblique, essenziali dal punto di
vista statico dato che servono da puntoni di sostegno per conferire maggiore rigidità all'insieme.
Le qualità di legno utilizzate in genere sono la farnia o il rovere. Dove possibile si
privilegia comunque l'abete. Tali legni sono più resistenti alle intemperie e tendono meno di altri a marcire.
Gli interstizi (Gefach) vengono riempiti o mediante un intreccio di legno rivestito da
argilla, silt, sabbia o materiale limaccioso o da laterizi o da pietre. Per l'intreccio si usano legni rigidi allacciati con legni più cedevoli quali il salice.
La decorazione delle facciate a graticcio varia molto sia a seconda della zona di costruzione
che a seconda del tempo a disposizione per terminare la costruzione. In genere hanno valore fortemente decorativo la disposizione degli elementi inclinati, l'inserimento di
ulteriori elementi inclinati senza alcuna valenza statica, l'intaglio degli elementi con dei bassorilievi, la tinteggiatura degli elementi e degli interstizi.
Si presume che nel lontano passato la tipologia di decorazione fosse decisa dal costruttore e
che solo certi artigiani potessero utilizzare certe decorazioni.
Fra le decorazioni tipiche si trovano:
• La croce di
Sant'Andrea.
• L'uomo o uomo
selvatico, una composizione di travi oblique che formano una sorta di croce.
• Le iscrizioni
in genere tratte dalla Bibbia.
• Gli sbalzi, in
genere decorati con dei santi o altre figure di carattere sacro.
• Il trono
dell'imperatore del Sacro Romano Impero.
• Dei rombi che
rappresentavano il numero dei figli in una casa.
Le strutture in legno costituiscono un elemento portante, ma contemporaneamente stilistico, dato che le
travi configurano dei motivi geometrici decorativi: in tale modo, si coniugano in una unica soluzione i motivi estetici e quelli funzionali.
Spesso, il metodo è applicato solo alla metà superiore della costruzione. Dato il clima delle regioni in
cui si trovano le case, la travatura in legno trova la sua conclusione verso l'alto in un tetto a spioventi.
Un'idea della modalità di costruzione delle casa a traliccio |
Classificazione
Il risultato finale era un edificio in cui – a differenza di quanto realizzato
nell’architettura classica - struttura e decorazione venivano a essere la stessa cosa, ingegnosa ed esteticamente pregevole.
È possibile tuttavia classificare le strutture in base a due differenti criteri
costruttivi:
• la più antica
Geschossbau (o Ständerbau), nella quale i montanti erano ricavati da lunghi tronchi (fino a trenta metri) che andavano dal pavimento al tetto, unendo tutti i piani;
• la successiva
(dal 1300) Stockwerkbau (anche se in realtà i due metodi coesistettero a lungo e nel Medioevo si ibridarono spesso), in cui ogni piano dell’edificio era concepito come un modulo
indipendente, con montanti propri e una notevole sporgenza dei piani superiori su quelli sottostanti. Questo aggettare divenne una caratteristica inconfondibile delle
Fachwerkhäuser, dovuto a ragioni di stabilità, a motivi di gusto estetico nonché di guadagno in spazio abitativo!
Seguendo la letteratura specialistica si può, a questo punto, operare una ulteriore
classificazione, determinata da parametri stilistico-temporali, e suddividere le case a graticcio in tre “macrofamiglie”.
• Il Fachwerk
tardomedievale (impropriamente chiamato alemannisches Fachwerk, graticcio alemanno) diffuso soprattutto nella Germania del sud, Alsazia e Svizzera tedesca, era la regola durante
il XV secolo. Il suo tratto distintivo era una chiara organizzazione spaziale della struttura lignea, con montanti distanziati, contrafforti brevi, cornicioni (Rahm) doppi,
modiglioni angolari molto prominenti (Knaggen) e il frequente uso di lunghe traverse oblique. Le assi erano poi fissate tra loro tramite calettatura e chiodi lignei.
La crescita economica che visse la società urbana tedesca nel XV secolo produsse una parallela
spinta evolutiva in ambito architettonico. Le entrate finanziarie della borghesia vennero investite nella creazione di nuovi edifici di grande valore artigianale e prestigio.
Questo si concretizzò nella prima importante fioritura del Fachwerk, con lo sviluppo di configurazioni più scenografiche e meno legate a criteri di natura strutturale e statica.
Apparvero finestre a bovindo e torrette cuspidate (Fritzlar, Kaufhaus, 1472; Michelstadt, municipio,1484; Wernigerode, municipio, 1494), evidentemente ispirate agli elementi
gotici dell’architettura aristocratica e adottati come simbolo di orgoglio cittadino. Inoltre si accentuarono le differenze regionali.
• Lo stile
costruttivo “alemanno” venne ufficialmente proibito nel 1568 da un decreto ducale del Württemberg, ma da decenni era stato affiancato e superato da un secondo stile, denominato
popolarmente “francone” (fränkisches Fachwerk), e più correttamente graticcio ornato (Zierfachwerk), diffusosi in tutto il centro e il sud del paese. Tale metodo di intelaiatura
si basava su un uso di elementi verticali e obliqui molto più fitto e complesso, con la creazione di incroci e combinazioni sofisticate e di gusto squisitamente estetico, come le
croci di Sant’Andrea flesse e i puntoni ricurvi o ovali (che permettevano oltretutto l’uso di rami storti, con un vero recupero delle risorse naturali!). Inoltre si affermarono
ulteriormente elementi architettonici tardogotici, come le già citate torrette a punta (Frankenberg, municipio del 1509 con ben nove torrette; Alsfeld, 1516) e i bovindi
poligonali a più piani (Miltenberg, Hohes Haus am Markt, 1508). La connessione tra le travi vide l’abbandono della calettatura e l’adozione del più solido metodo a perno e
tassello interno, che liberava finalmente la superficie esterna dei legni alla possibilità di ulteriori decori. Non a caso questa tecnica si affermò e si espanse di pari passo
alle idee e alla cultura del Rinascimento e alla sua crescente domanda di ornamentazioni.
• L’ultimo gruppo
è quello del Fachwerk della Bassa Sassonia (niedersächsisches Fachwerk), riscontrabile soprattutto nelle grandi case a sala della Germania settentrionale, dalla Frisia alla
Prussia, e formatosi contemporaneamente allo stile “francone”. Presentava una travatura semplice e a scansioni regolari, supportata però da un apparato iconografico, fatto di
fregi, scritte e motti, bassorilievi e sculture, superbamente illustrativo e di una ricchezza senza paragoni (ad esempio a Celle, Hoppenerhaus, 1532; Einbeck, Marktplatz 19,
1542).
Naturalmente i limiti stilistici e temporali tra i generi furono sempre sfumati, con notevoli
influenze reciproche, tuttavia quello che conta è sapere che a partire dal Quattrocento lo sviluppo del graticcio procedette impetuosamente, vivendo una vera iperbole negli anni
tra il 1540 e il 1620 (ancora oggi la maggior parte degli edifici risale a questo arco temporale), per poi subire una brusca frenata a causa della catastrofica Guerra dei
Trent’anni (1618-1648).
Gran parte delle configurazioni lignee apparse tra Gotico e Rinascimento - soprattutto le
croci di Sant’Andrea (Andreaskreuze, dal 1450), le losanghe (Rauten) e le losanghe barrate (durchkreuzte Rauten), le figure ottenute dall’incrocio di puntoni (Strebefuguren), i
rosoni e le conchiglie (le celebrii Fächerrosetten tipiche del niedersächsisches Fachwerk) - vennero riprese dopo la Guerra dei Trent’anni dalla nuova cultura barocca, che rinnovò
i modelli edilizi. Apparvero i tetti a mansarda, le finestre si fecero più ampie e numerose, le case in generale più spaziose e con facciate ampie e simmetriche, non di rado
arricchite da stucchi. In alcune regioni il graticcio visse una sorta di seconda giovinezza..
Tutto questo fermento si esaurì con il Secolo dei Lumi. Il gusto neoclassico non poteva che
trovare l’architettura a travatura reticolare “medievale”, stravagante, irregolare e antimoderna. Le regole imperanti di simmetria, uniformità e sobrietà, ispirate alla
classicità, portarono all’introduzione di severe norme costruttive (ad esempio quelle del Württemberg, emanate nel 1776 con il pretesto della prevenzione degli incendi), che
prevedevano la sostituzione delle case in legno con edifici in pietra, o almeno la copertura delle Fachwerkhäuser con intonaci, ai fini di “travestirle” da abitazioni moderne.
Bovindi e torrette, dalle sporgenze così caratteristiche, vennero spesso abbattuti.
Alla metà del XIX secolo, nelle città maggiori, il graticcio a vista era in gran parte
scomparso sotto uno spesso strato di intonaco uniforme.
Fortunatamente il Romanticismo, con la sua riscoperta dell’estetica medievale e
dell’eccentricità, e i nascenti movimenti per lo studio del patrimonio artistico, promossero massicce campagne per la celebrazione e la ripulitura degli edifici storici, culminate
da una parte con la nascita di un graticcio storicista, dall’altra con il provvidenziale ripristino di quello antico e la “liberazione” degli splendidi vecchi edifici a
intelaiatura visibile.
Diffusione
Francoforte: edifici ricostruiti di fronte al Römer (municipio).
Si tratta del modello architettonico tipico di diversi Paesi germanici e delle zone limitrofe.
La casa a traliccio si è diffusa in zone e periodi storici in cui la scelta del materiale di costruzione era determinante e cadeva piuttosto sul legno che sulla pietra, sia per
ragioni di reperibilità della materia prima, sia per tradizione culturale e tecnica. La tecnica è stata applicata sia in contesti urbani che rurali.
Paesi di lingua tedesca
In nessun Paese si riscontra una concentrazione di case a traliccio uguale a quella di
Germania e Alsazia, di qui la parola Fachwerkhaus (in Svizzera: Riegelhaus). I Paesi germanici continentali (eccezion fatta per l'Austria, dove il modello non si è diffuso)
risultano infatti di importanza centrale tanto per lo sviluppo quanto per la storia di questa costruzione, tanto che il nome di questo tipo di casa contiene spesso, nelle lingue
straniere, un qualche riferimento alla Germania. I tre modelli alemannico e bavarese (meridionale), francone (centrale), e sassone (settentrionale) rappresentano le tipologie
tipiche in Germania e Svizzera. In Vorarlberg, unico Stato alemannico dell'Austria a differenza del resto del Paese che è di cultura austro-bavarese, è presente lo stile
alemannico.
Francia e Inghilterra
In Inghilterra e in Francia ci sono case dal tipico motivo a zebra
La versione francese della casa con intelaiatura a traliccio, la maison à colombages, è
diffusa in diverse regioni soprattutto settentrionali del paese (come la Sciampagna e la Piccardia ma anche ad ovest in Bretagna e più a sud in Midi-Pyrénées). Stili distinti si
trovano in Alsazia, il cui modello rientra in quello tedesco alemannico, e in Normandia, dove la colonizzazione normanna originò un modello peculiare detto appunto di tradizione
normanna. Talvolta la versione francese e normanna mostra un uso assai generoso di travi parallele verticali e relativamente sottili, le quali creano sui muri uno stravagante
effetto a zebra; lo stesso motivo, non conosciuto ai paesi germanofoni, si può ritrovare anche nella vicina Inghilterra introdotto probabilmente nel periodo di dominazione
normanna. In Inghilterra la tecnica della casa a intelaiatura a traliccio è chiamata timber framing o half-timbering; la tradizione inglese, molto antica, presenta similarità
anche con la tradizione tedesca sassone e fu usata massicciamente nel periodo dello Stile Tudor.
Kościół Pokoju w Głogowie, una delle Chiese della Pace, 1656-57, Świdnica (Polonia). La
struttura di queste chiese, tra le più grandi nel loro genere, è dovuta a imposizioni giuridiche: l'impero austriaco, cattolico, aveva permesso ai sudditi protestanti della Slesia
di costruire delle chiese, ma solo a patto che rinunciassero a costruirne in pietra.
Polonia
Il termine polacco dom z muru pruskiego indica la casa a traliccio, che era estranea alla
tradizione culturale dei polacchi. Infatti, essi cominciarono ad abitare in queste case solo quando, dopo la seconda guerra mondiale, la Germania dovette cedere alla Polonia i
suoi territori orientali presso l'Oder e soprattutto sulla costa del Mar Baltico, una zona dove il modello dell'intelaiatura a traliccio si era abbondantemente affermato.
Prendendo possesso delle case, spesso i polacchi ne ricoprirono di intonaco l'intera facciata, nascondendone così la struttura e cancellando volutamente l'effetto bicromatico di
quello che essi chiamano, in maniera significativa, il mur pruski, dunque il muro prussiano; era questo un modo di prendere le distanze nei confronti della tradizione tedesca più
o meno involontariamente ereditata.
Altri paesi
Oltre a Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra e Polonia occidentale (essenzialmente
Pomerania e Slesia), completano la tipica area di diffusione la Boemia, il Vorarlberg, parte del Benelux, la Danimarca, la Svezia meridionale e la Lettonia.
Il modello non si diffuse nei Paesi Bassi o in Austria, dove la tecnica non ha avuto sviluppi
degni di nota, mentre ha avuto maggiore fortuna in Belgio, nella provincia fiamminga del Limburgo e in quella vallona di Liegi. Le Fachwerkhaus sono molto rare in Norvegia e
Svezia settentrionale, dove l'architettura tradizionale ha sempre favorito le semplici case interamente in legno in quanto le condizioni climatiche della zona non rendono
disponibili alberi da cui ricavare legname alto e dritto necessario per la costruzione.
Costruzioni paragonabili alla classica casa a traliccio si affermarono, dopo il medioevo e in
forma meno elaborata, in alcune zone dell'Impero ottomano.
In seguito all'emigrazione di germani in altri continenti e il ricorso allo stile coloniale,
si incontrano alcune case con intelaiatura a traliccio nei continenti più disparati. Si possono trovare alcuni rari esempi di case a graticcio nell'Italia del Nord, ad esempio in
Piemonte, a Como e a Bologna.
Schema
Schemi degli elementi portanti secondo la tradizione germanica. Lo zoccolo della costruzione è
di solito in sola muratura ed è usato per evitare che il legno marcisca.
Gli elementi verticali hanno in tedesco diversi nomi, ad esempio Ständer o Pfosten, mentre le
travi orizzontali con esse incastrate o inchiodate si chiamano Riegel, oppure Rähm. Le travi diagonali, visibili in tutte le illustrazioni, si chiamano Streben e stabilizzano
l'insieme: in tal modo, la costruzione ricorda il principio della capriata, la quale deve la sua stabilità all'uso di strutture triangolari o trapezoidali, o comunque non solo di
forme rettangolari o quadrate, meno rigide.
Delle travi perpendicolari alla facciata (nome: Balkenkopf) vengono incastrate tra un piano e
l'altro e contribuiscono all'indipendenza statica tra i diversi piani.
Lo spessore delle travi va dai 10 ai 18 centimetri. Ogni spazio vuoto (Gefach) verrà riempito
con i materiali più disparati, anche a basso prezzo
Cenni storici
La Maison Kammerzell presso la Cattedrale di Strasburgo è uno degli esempi di tipo alemanno
più famosi.
I precursori della casa a graticcio si trovano nei muri di Çatalhöyük, che risalgono ad oltre
8500 anni fa. In questo caso però gli elementi non sono in legno, ma in materiale derivato dal limo. Simili costruzioni, ma con una percentuale di legno man mano crescente, si
trovano ad Alalakh, Micene e Tirinto. La tecnica del graticcio, prima di diffondersi alla costruzione di edifici, venne utilizzata nella realizzazione dei valli e delle
fortificazioni note come murus gallicus.
È possibile che Tacito intendesse i precursori germanici della casa a graticcio quando
scriveva delle case bianchissime con linee colorate nella sua opera De origine et situ Germanorum.
Sia come sia, è essenziale ricordare che questo tipo di casa comparve nella sua forma oggi
conosciuta solo nel tardo Medioevo. I modelli di casa con intelaiatura a traliccio si orientarono a diversi schemi in epoca gotica, rinascimentale e barocca, per poi affermarsi a
singhiozzo fino circa al 1900.
• A partire dal
Duecento si ritrovano costruzioni in Germania meridionale (Alsazia e Svizzera tedesca comprese); è questo il modello più vecchio, detto Fachwerk alemanno, che conobbe sviluppi
formali successivi e che si estese verso il Nord mostrando una maggiore predisiposizione all'uso di elementi decorativi; nacquero così il modello più complesso del Fachwerk
francone, diffuso soprattutto nelle zone centrali, e in seguito quello nuovamente semplificato del Fachwerk della Bassa Sassonia, più tipico della Germania
settentrionale.[5]
• A partire dal
diciottesimo secolo il legname da costruzione era infatti diventato sempre più scarso. Ciò portò al rincaro delle costruzioni a graticcio. Neppure gli scarsi costi di manutenzione
riuscirono a rendere ancora concorrenziali le costruzioni a graticcio, se paragonate ad altre tecniche di costruzione. Fu una ragione essenziale per la quale la Fachwerkhaus venne
per il momento abbandonata; il cambiamento era però caratterizzato anche da una dimensione stilistica, tanto che si vollero nascondere sotto uno strato di intonaco le strutture a
scheletro delle case preesistenti, nell'intento di dare agli edifici un aspetto che apparisse più sobrio ed al passo coi tempi di allora.
• Con la scoperta
dei neostili, nell'Ottocento, la casa a traliccio riprese ad esser costruita. Tradizionalmente si fanno risalire le ultime costruzioni a graticcio circa al 1900.
• Il modello
viene utilizzato anche oggi in casi speciali; tra l'altro, il principio di costruzione dell'intelaiatura a traliccio ha ispirato alcuni modelli di casa
prefabbricata.
Gli edifici giunti fino ai giorni nostri possono essere vecchi anche di secoli e secoli, dato
che è relativamente facile smembrarli e sostituirne così le parti danneggiate. Fino agli anni settanta del ventesimo secolo, si poteva dedurre l'età di una costruzione a graticcio
solo valutando lo stile con cui essa era costruita. In seguito, grazie alla dendrocronologia fu possibile datare gli edifici in maniera quasi certa: si è quindi confermato che i
più vecchi edifici conservati della Germania meridionale risalgono al tredicesimo secolo, mentre quelli della Germania settentrionale al quattordicesimo secolo (ad esempio le case
di Esslingen, 1261, Bad Wimpfen, 1265, Göttingen, 1276), ma ne esistono anche alcune centinaia costruite nel XIV secolo, benché la maggior parte degli edifici oggi rimasti sia
sorta nel periodo d’oro dell’architettura a traliccio, quello compreso tra i secoli XV e XVI, ovvero tra il Tardogotico e il Rinascimento.
Testi per “Nota tecnica per i più appassionati” presi da: Andrea Modesti e
Wikipedia
Foto: Scattate da Me